Il 2020 è stato un anno dove i cambiamenti, le percezioni e le relazioni sono cambiate nel mondo intero ed in particolare nel mondo sanitario.
La chimera della telemedicina, narrata all’interno di congressi, per alcuni un miraggio si trasformava in realtà, da un giorno all’altro ci siamo ritrovati ad usare “la linea” o meglio l’online, a capire e riprogettare sistemi operativi per favorire il passaggio dal contatto umano vis a vis a quello mediato da uno schermo e ancor prima dalla cornetta.
Il setting clinico ha avuto una profonda trasformazione, siamo passati dalla visita ambulatoriale o in studio dove a separarci c’era una scrivania e talvolta un pc per riportare i dati, ad essere dentro una relazione tra due schermi, a vederci e sentirci dai luoghi dei pazienti.
Un medico raccontava “all’inizio mi sentivo quasi nudo, era molto più forte avere la visuale del paziente e niente che mi proteggesse” oppure “sono entrato a casa del paziente, era tutto familiare, mi ha fatto vedere il cane, mi ha voluto mostrare la parte più bella le sue piante, i racconti alle visite sono diventate immagini forti, facevo fatica a stare sulla visita”.
Da questi piccoli incisi è venuta fuori la necessità di progettare un corso di comunicazione che potesse sostenere l’operatore sanitario durante le sue visite online.
Si vogliono fornire trucchi comunicativi, come per esempio una scansione di tempi nella propria agenda, per far sì che la visita rappresenti un momento di funzionalità ma anche buona prassi comunicativa fatta di ascolto attivo e di salute.
Forniremo, con impostazioni create ad hoc, una modalità che consenta di restare nei tempi ma effettuando un incontro di con-tatto fra due schermi.